Proseguiamo nel nostro “viaggio” all’interno delle principali spese detraibili. È ora la volta dei premi assicurativi pagati per contratti di assicurazione sulla vita e contro gli infortuni: vediamo che cosa dice l’attuale ordinamento fiscale, e in che modo sia così possibile avvantaggiarsi delle previsioni del sistema tributario nazionale in tali termini specifici.

Stando a quanto previsti dall’attuale legislazione, i contribuenti possono detrarre dall’Irpef, per le polizze stipulate o rinnovate entro il 31 dicembre 2000, il 19 per cento dei premi di assicurazione sulla vita e contro gli infortuni, per un importo complessivo non superiore a 1.291,14 euro.

Si noti che, in ogni caso, i contratti per l’assicurazione sulla vita devono avere durata non inferiore ai 5 anni e in tale periodo non deve essere consentita la concessione di prestiti. Per i contratti stipulati da gennaio 2001, la detrazione è consentita, sempre entro il limite complessivo di 1.291,14 euro, solo se il contratto ha per oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente non inferiore al 5%, ovvero di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana.

Ancora, ricorda l’Agenzia delle Entrate nel suo periodico report annuale, in tale ultimo caso  l’impresa di assicurazione non deve avere la facoltà di recesso dal contratto. Nel caso di polizze “miste”, è detraibile solo la quota di premio relativa ai rischi sopra indicati.

Se vi siete persi i nostri ultimi aggiornamenti, vi ricordiamo che nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di approfondire alcuni importanti aspetti legati alle voci deducibili in sede di dichiarazione dei redditi, con particolare riferimento per quanto concerne la deducibilità delle erogazioni liberali e delle donazioni agli enti religiosi.

Continueremo anche nel corso dei prossimi giorni a soffermarci su questi e su altri temi particolarmente rilevanti in tema di dichiarazione Irpef. Seguiteci con frequenza per non perdere nemmeno un aggiornamento su questo e altri aspetti della dichiarazione!