Calcolare la rendita catastale di un immobile è molto semplice. È infatti sufficiente tenere in debita considerazione qualche elemento statistico e puntuale facilmente riscontrabile, ed effettuare alcune operazioni matematiche. Cerchiamo allora di sintetizzare quali sono le principali procedure per arrivare a determinare, facilmente e con rapidità, la rendita catastale del proprio immobile.
Iniziamo con il ricordare che per gli immobili appartenenti alle categorie dei gruppi A, B e C, la rendita catastale si ottiene semplicemente moltiplicando la consistenza dell’unità immobiliare (espressa in vani, mc e mq) per la tariffa d’estimo, specifica per comune e per zona censuaria, corrispondente alla categoria e alla classe assegnata allo stesso immobile (le tariffe d’estimo sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale). Alle unità immobiliari urbane dei gruppi D ed E la rendita è invece attribuita mediante una stima diretta.
Facciamo un esempio: per determinare la rendita catastale di un appartamento di categoria A2, di classe 5, situato in un comune medio con zona censuaria unica, bisogna partire individuando sulla Gazzetta Ufficiale la relativa tariffa d’estimo.
Una volta individuata la tariffa d’estimo, sarà sufficiente moltiplicarla per il numero dei vani, per poter ottenere la rendita catastale dell’immobile. Ad esempio, se individuiamo che la tariffa d’estio è 300 euro, e i vani dell’immobile sono 4, la rendita catastale dell’immobile è pari a 1.200 euro (vedi anche il nostro approfondimento recente sulla tassazione dei certificati catastali, di cui abbiamo parlato non troppo tempo fa).
Si noti tuttavia che per poter tenere conto dell’andamento del costo della vita, le rendite catastali possono subire un processo di rivalutazione, ovvero un aumento periodico per una determinata percentuale. In merito, ricordiamo che dal 1997 le rendite catastali vengono aumentate del 5 per cento. Ne consegue che la rendita catastale rivalutata dell’immobile che abbiamo sopra considerato come esempio, sarà pari a 1.260 euro (ovvero, 300 euro per 4 vani, oltre al 5 per cento di 1.200 euro).
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