Anche l’escort “occasionale” deve pagare le tasse. La donna che svolge in maniera non abituale questa “professione”, ma che ha ricevuto denaro dopo le prestazioni, deve pertanto dichiarare i guadagni ottenuti, affinchè possano essere tassati come “redditi diversi”. Ad affermarlo è una recente decisione (44/1/2013) della commissione tributaria regionale della Liguria.
Secondo quanto ha ricordato un interessante approfondimento curato da Giovanni Parente su Il Sole 24 Ore, la sentenza conferma la precedente decisione di primo grado, dando così ragione all’agenzia delle Entrate.
Il fisco – afferma Parente – “aveva messo sotto la lente i redditi e gli immobili di una donna di nazionalità rumena e si era resa conto di come fossero sproporzionati rispetto a quanto effettivamente indicato nella dichiarazioni dei redditi. Decisive sono state le indagini finanziarie, ossia i controlli sui conti correnti della diretta interessata”.
In altri termini, dagli approfondimenti sono emersi alcuni versamenti in contante sul conto corrente della donna, non dimostrati. Dall’esame di ulteriore documentazione, risultava – prosegue Parente – “che un cliente regalava a fronte di incontri con la donna con la cadenza di circa due volte al mese una somma variabile tra un milione e un milione e mezzo di lire. Proprio l’abitualità delle prestazioni svolte hanno portato i giudici tributari a confermare che le somme incassate fossero qualificabili come redditi diversi”.
A sostenerlo l’Agenzia delle Entrate, secondo cui “i fatti accertati dimostrano che la signora ha svolto saltuariamente la propria attività di accompagnatrice dell’uomo e certamente non c’è alcuna prova del fatto che esercitasse tale attività abitualmente e con natura professionale. Tutti questi elementi conducono a ritenere corretta la qualificazione dei redditi operata nell’avviso di accertamento”.
Alla luce di quanto sopra, la escort “occasionale”, dovrà pagare i redditi derivanti dalla sua attività, nonostante non l’abbia svolta con i requisiti della professionalità e della continuità. Torneremo sull’argomento anche nei prossimi mesi.