Secondo quanto stimato dal servizio politiche territoriali della Uil, con il congelamento dell’Imu sulla prima casa a giungo, per le famiglie ci sarebbe un risparmio momentaneo pari a 112 euro medi con punte di 269 euro a Roma, 237 euro a Torino e 189 euro a Napoli. A fronte di questo risparmio contenuto, per i Comuni si potrebbero aprire delle difficoltà pari a 2 miliardi di euro, di cui 283 milioni di euro a Roma, 85 milioni di euro a Torino e 70 milioni di euro a Milano.

Stando al segretario confederale Guglielmo Loy, “siamo favorevoli a qualsiasi provvedimento che riduca le imposte ma, in questo momento, la sospensione generalizzata dell’Imu è la vera priorità per il paese?”.  Sempre secondo le elaborazioni della Uil,  con una disoccupazione che alla fine dell’anno supererà l’11,9% e stimata in aumento dello 0,4% per il prossimo anno “la priorità deve essere la riduzione delle tasse sul lavoro” (qui, in maniera similare, ci siamo chiesti se l’eliminazione Imu è decisione sbagliata).

“Eliminare e restituire l’Imu è suggestivo e suscita l’attenzione di tante famiglie”- spiega la confederazione sindacale – “ma con 8 miliardi (4 miliardi l’anno strutturali e 4 miliardi per l’eventuale restituzione dell’Imu relativa al 2012), si potrebbero dare risposte concrete ed efficaci ai contribuenti più tartassati (lavoratori e pensionati) e aiutare la ripresa dell’economia e, quindi, dell’occupazione. Per esempio, attraverso la completa defiscalizzazione degli oneri che gravano sull’occupazione si possono finanziare in un anno 400mila nuovi posti di lavoro”.

A quanto sopra si aggiunga che senza l’imposta municipale unica i Comuni potrebbero scegliere di fare cassa aumentando le addizionali Irpef, che già nel 2012 hanno pesato per circa 142 euro medi a contribuente, portando così nelle casse comunali circa 3,9 miliardi di euro. “Il rischio” – conclude infine Loy – “potrebbe essere quello che a finanziare l’operazione, se non ben mirata salvaguardando i proprietari di immobili non di lusso o pregio, siano ancora una volta i lavoratori dipendenti e pensionati”.