Con la sentenza n. 3142 del 26 marzo 2013 il Tar del Lazio ha annullato i limiti di installazione di impianti fotovoltaici sulle serre. Pertanto, il rapporto del 50% tra le superficie delle serre e i pannelli fotovoltaici non sarebbe sufficiente a garantire la coltivazione, e il fatto che il limite del 50% debba essere rispettato in tutto il territorio nazionale non terrebbe conto di diverse condizioni di luminosità e di calore delle varie regioni italiane.
Alla luce di tale considerazione, il Tar del Lazio sottolinea come – al fine di garantire le coltivazioni – sia necessario osservare altri parametri come il clima, la luminosità, la qualità del territorio e delle risorse idriche.
Con la loro pronuncia, i giudici del tribunale amministrativo regionale hanno così annullato quanto contenuto nell’art. 14, comma 2, del decreto ministeriale 5 maggio 2011 (comunemente conosciuto come Conto Energia), che stabiliva che dopo l’installazione dei pannelli fotovoltaici sulle serre, al fine di garantire la coltivazione, il rapporto tra la proiezione al suolo della superficie dei pannelli e la superficie di copertura della serra non debba superare il 50% (vedi anche detrazioni Irpef per impianti fotovoltaici in casa).
Ricordiamo che il Tar si era pronuncia in merito al ricorso di una società, e al successivo intervento del Gse e del Mise, che sostenevano come la norma fosse indirizzata a contrastare un uso eccessivo dei moduli fotovoltaici, per non rendere le serre inadatte al loro scopo originario (la coltivazione).
Ebbene, il Tar ha dato ragione alla società, sostenendo che i limiti posti dal quarto conto energia non fossero “logici” e fossero bensì contraddittori, non essendo inoltre sufficienti a garantire le coltivazioni in serra. Per quanto sopra, i giudici hanno così annullato la disposizione, specificando come solamente il Ministero dello Sviluppo Economico possa far valere i limiti per alcune tipologie di serre (vedi anche il nostro ultimo specifico approfondimento sugli incentivi fotovoltaico 2013 smaltimento).
