Le procedure di riscossione di Equitalia si fanno sempre più lente. Stando a quanto affermato dalle ultime statistiche ufficiali, infatti, il 95% delle somme incassate da Equitalia riguarda procedure attivate almeno cinque anni prima: il che, tenuto altresì conto dei tempi medi dell’accertamento, lascia intravedere che le pendenze fiscali concluse dall’agenzia per la riscossione hanno una durata media di almeno 7 – 8 anni, a conferma delle impressioni di lungaggine del meccanismo Equitalia.
Stando a quanto emerge dalla relazione sull’andamento della riscossione per l’anno 2011, presentata dal ministro dell’economia al parlamento, solamente il 3,5 per cento degli importi affidati agli agenti della riscossione viene incamerato dalle casse pubbliche entro due anni dalla consegna del carico.
Ancora, affermano le statistiche ora diramate, il 2011 avrebbe altresì fatto segnare la percentuale più bassa del periodo 2008 – 2011 in termini di riscossioni su ruoli consegnati nello stesso anno, con una percentuale pari al 2,34 per cento nel 2008, è sceso progressivamente al 2,09 per cento nel 2009, al 2,06 per cento nel 2010 e all’1,67 per cento nel 2011 (vedi anche il nostro articolo sulle ipoteche Equitalia in calo).
Sul perché i tempi di riscossione si stiano dilatando in maniera così significativa, le ragioni sono due, e ben note: da una parte l’aumento dei volumi affidati dagli enti impositori agli agenti della riscossione (il carico lordo, cioè le somme da riscuotere, è passato dai 46 miliardi di euro del 2008 ai 72 miliardi del 2011); dall’altra parte il varo di diverse norme che hanno avuto – come effetto – proprio quello di generare lungaggini negli iter dell’agenzia per le riscossioni.
Il rallentamento delle procedure è infine confermato dall’analisi dell’andamento dei carichi confluiti in procedure cautelari e/o esecutive, in proporzione al totale dell’affidato. Considerando infatti per ogni anno le somme finite in riscossione tra quelle consegnate dagli enti impositori nello stesso anno e nei quattro anni precedenti, la percentuale passa dal 18,8 per cento del 2008 al 14,55 per cento del 2011.