Negli ultimi giorni stiamo analizzando alcune delle ipotesi “segnalatrici” di accertamenti in capo all’Agenzia delle Entrate. Tra di esse, anche la frequenza dei versamenti di banconote da 200 e 500 euro che, se depositate o richieste , potrebbero essere determinanti nel suscitare qualche sospetto (tutto da “fondare”) in capo agli ispettori del Fisco. Ma per quali motivi?
Come ben noto, ai fini dell’antiriciclaggio, l’utilizzo di questi tagli di banconote agevola il trasferimento di importi elevati di contante rispetto alle banconote di taglio minore, favorendo quindi le transazioni finanziarie non tracciabili.
L’obiettivo delle Entrate è quindi quello di “tracciare” gli spostamenti delle banconote di grande taglio, al fine di consentire una migliore individuazione degli spostamenti di denaro di difficile tracciabilità.
Ad esser fondamentalmente d’accordo con il Fisco è la stessa Banca d’Italia, che più volte ha sottolineato come l’utilizzo delle banconote gialle e lilla (rispettivamente, quelle da 200 e da 500 euro), “espone il possessore a rischi di furto, smarrimento, deterioramento e quindi risulta oggettivamente disincentivato, soprattutto quando il possessore stesso disponga di modalità alternative di movimentazione finanziaria più rapide e sicure (assegni, bonifici, carte di credito, di pagamento)”.
Il che, tradotto in termini più concreti, sta a significare che (situazioni di evasione a parte), risulta esser ben difficile comprendere per quali motivi si dovrebbero utilizzare le banconote di grosso taglio, quando a disposizione ci sono altri strumenti di pagamento più sicuri e meno rischiosi (vedi anche il nostro ultimo speciale sui controlli sul conto corrente).
In altri termini ancora, per Banca d’Italia la circolazione delle banconote di grosso taglio possono suscitare un sintomo di qualcosa di anomalo, una sorta di campanello d’allarme che dovrebbe allertare gli agenti del Fisco.
Attenzione, pertanto, alle operazioni di versamento e di richiesta delle banconote di grosso taglio: la banca potrebbe inviare una congrua segnalazione di comportamento sospetto, e indurre a una maggiore attenzione le Entrate.