Anche le spese funebri consentono di accedere a una specifica detrazione dell’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche): quali agevolazioni fiscali sono state previste dalla nostra amministrazione finanziaria? La norma di riferimento si trova, come è normale che sia, all’interno del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir, il DPR 917 del 1986). In pratica, secondo il primo comma, lettera “d” dell’articolo 15 di questa stessa legge, è possibile riconoscere il diritto a detrarre tali spese. Volendo essere ancora più precisi, ci si riferisce a quanto sostenuto in dipendenza della morte del coniuge, dei figli, dei discendenti prossimi, dei genitori, degli ascendenti prossimi, degli adottanti, oltre a fratelli, sorelle, generi, nuore e suoceri.
A tal proposito, si possono vedere anche le detrazioni Irpef del 2011 su intermediazione immobiliari e le spese funebri. Il Tuir parla però anche delle spese che sono sostenute per la morte degli affidati o degli affiliati. In ogni caso, l’importo complessivo per ogni decesso non deve mai superare il limite di 1.549,37 euro. Dal 2013 è stata introdotta una novità che merita di essere approfondita in tal senso. In effetti, bisogna aver cura di esporre in maniera separata ogni evento all’interno del modello 730, compilando accuratamente un apposito rigo E14.
Come sempre, comunque, l’ammontare totale che si va a indicare in ciascuno di essi non deve superare i 1.549 euro. Che cosa succede, invece, se un contribuente riporta una somma che è superiore a quella appena menzionata? La correzione deve essere curata direttamente dal soggetto che provvede a prestare la relativa assistenza fiscale, il quale ha il compito di ricondurre il totale entro la soglia prevista dal Fisco. Tutti i familiari che sono stati citati prima non sono altro che quelli che compongono l’elenco dell’articolo 433 del codice civile, vale a dire quello dedicato alle persone che sono obbligate a prestare gli alimenti, un collegamento utile.
One thought on “La detrazione Irpef per le spese funebri”