L’Imposta Municipale Unica ha ancora spazio e motivo per essere approfondita (vedi anche Dichiarazione Imu chi può non presentarla). In effetti, il Dipartimento delle Finanze ha reso note quarantotto ore fa ben due risoluzioni a tal proposito, cercando di far capire come devono essere applicate in maniera corretta le esenzioni relative all’Imu. Volendo essere ancora più precisi, il riferimento è andato a quegli immobili che sono usati dagli enti non commerciali, in modo da rendere ancora più elastica l’interpretazione della norma in questione. Anzitutto, si deve parlare della risoluzione 3/Df.
Quest’ultima consente agli enti no profit, tra cui anche quegli ecclesiastici, di beneficiare dell’agevolazione in maniera più precisa. Nel dettaglio, il vantaggio di cui si sta parlando potrà essere sfruttato entro il termine dello scorso 31 dicembre anche quando non si è fatto in tempo ad adeguarlo. Il termine temporale appena menzionato, infatti, non è in alcun modo perentorio, quindi vi potrà essere maggiore tolleranza in tal senso. Il documento del Dipartimento, poi, si è soffermato anche sui requisiti generali di tali associazioni, visto che per l’esenzione vi deve essere un’attività senza fini di lucro da parte dell’ente.
Di conseguenza, gli utili non devono essere distribuiti e gli avanzi di gestione vanno nuovamente investiti per gli scopi di tipo istituzionale. Quando l’immobile si trova in comodato, inoltre, non genera alcun tipo di reddito. Molto interessante è anche il contenuto della risoluzione 4/Df. In pratica, essa ha ampliato l’esenzione dell’Imu anche a quegli immobili che non sono utilizzati in maniera diretta, ma che sono concessi in comodato dagli enti no profit ad altri non commerciali (senza scopo di lucro ovviamente). Il comodato stesso, infatti, rappresenta un contratto che nella sua forma è essenzialmente privo di costi e che non produce alcuna ricchezza o capacità economica rilevante per la tassazione in base ai criteri dell’Imu. Le due risoluzioni saranno molto utili per i casi che si presenteranno in futuro.
Ho residenza a Roma ,ma abito in Polonia perchè moglie polacca,abbiamo avuto in eredità dalla mia defunta moglie io e i miei due figli,non siamo residenti nessuno in questo villino bifamiliare sito nel comune di Anzio.Tale immobile è affittato e pignorato dal tribunale di Velletri per un mutuo contratto da uno dei miei figli con la mamma ancora viva pagato circa la metà.Vorrei sapere anche se non percepisco nulla se debbo pagare le imposte.Sono un pensionato inps percepisco circa 1100 euro mensili lordi.Mi può essere pignorata la pensione? Restando in attesa umilmente ringrazio Goffredo Diotallevi.