Tutto a posto per la detassazione della produttività aziendale 2013. Pur in misura sperimentale per l’anno in corso, infatti, qualche giorno fa il presidente del consiglio ha firmato il decreto che disciplina lo sconto fiscale a favore dei lavoratori applicabile sulle somme retributive legate alla produttività aziendale. Come richiesto dalle parti sociali, il limite è stato favorevolmente innalzato da 30 a 40 mila euro.
Stando al tenore del comunicato stampa diffuso al termine del consiglio dei ministri di qualche giorno fa, il provvedimento “disciplina le misure sperimentali per l’incremento della produttività del lavoro nel 2013” a cui la legge di Stabilità 2013 ha riservato un importante ammontare di risorse pubbliche, stanziando complessivamente 950 milioni di euro per il 2013 e 400 milioni di euro per il 2014 (vedi anche Nuove disposizioni dell’Inps sull’operazione CRAA).
“Il decreto” – dichiara il comunicato – “stabilisce che le somme erogate a titolo di retribuzione di produttività sono soggette a un’imposta del 10%”. Il requisito reddituale, come già anticipato, sale da 30 a 40 mila euro, riguardando come beneficiari solamente i lavoratori del settore privato e, di questi, solamente quelli titolari di un rapporto di lavoro subordinato (cioè i dipendenti), in quanto gli unici a essere “titolari di reddito di lavoro dipendente” ovvero, il reddito che è stato previsto come condizione per misurare l’accesso all’incentivo.
In altri termini, l’agevolazione fiscale spetterà a sola condizione che nel corso del 2012 il lavoratore abbia percepito redditi da lavoro dipendente non superiori ai 40 mila euro. Il bonus fiscale sarà rappresentato dalla possibilità di applicare un‘aliquota Irpef ridotta, pari alla misura del 10 per cento, sulle voci variabili della retribuzione riconducibili ad incrementi di produttività, da erogarsi per l’anno in corso (vedi anche Settore del credito: prorogata la sospensione del contributo).
Come già anticipato, la misura è stata varata per il 2013 in via sperimentale. Non è escluso, tuttavia, che la stessa possa essere prolungata anche per i prossimi esercizi; più difficile è invece l’ipotesi di un inserimento nell’ordinamento fiscale in qualità di misura strutturata.
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