Value Added Tax, Umsatzsteuer e Davek na dodano vrednost: sono queste le tre traduzioni in inglese, tedesco e sloveno di Imposta sul Valore Aggiunto. Una traduzione non casuale, visto che, come accade puntualmente ogni anno, l’Agenzia delle Entrate ha messo a punto le dichiarazioni più importanti che devono essere compilate dai contribuenti in queste lingue straniere. Ovviamente, la presentazione deve avvenire nel corso del 2013 e basta accedere al sito web della nostra amministrazione finanziaria per fruire delle versioni di cui si sta parlando. Un esempio simile a questo è senza dubbio quello della scorsa estate, visto che a luglio erano online le versioni in tedesco e sloveno dell’F24.

In questo caso, invece, è stato il turno dei modelli Iva. Di conseguenza, la dichiarazione annuale, l’Iva di base, l’Iva 26Lp (per le società che sono soggette a liquidazione periodica), l’Iva 74-bis (a cura di commissari liquidatori e curatori) e la comunicazione dei dati sono coinvolte. Come si è intuito piuttosto facilmente, la novità è dedicata in maniera specifica a quei contribuenti che operano nel nostro territorio, ma che sono di lingua tedesca, slovena e inglese. Il portale delle Entrate dà accesso sia ai modelli appena elencati sia alle relative istruzioni.

Una precisazione importante va fatta su come si presentano queste stesse dichiarazioni. In effetti, ogni singolo modello è disponibile nella versione bilingue, eccezion fatta per quello in inglese. Allo stesso tempo, le istruzioni utili per compilare i documenti in questione sono state redatte in versione monolingua. Il caso dello sloveno e del tedesco, inoltre, fa pensare immediatamente alle minoranze linguistiche che si trovano in Italia: la lingua balcanica viene parlata soprattutto in Friuli (per motivi di vicinanza geografica), con le provincie di Gorizia e Trieste a farla da padrona, mentre il tedesco è maggiormente diffuso in Trentino Alto Adige (questa regione confina con l’Austria come è noto).