La Legge Regionale 22 del 2010, relativa al Friuli Venezia Giulia (si tratta della Finanziaria del 2011 per la precisione), è stata pensata per venire incontro a quelle piccole e medie imprese che sono solite agire nel territorio di riferimento per mantenere o aumentare i posti di lavoro: per tali aziende è previsto quindi un credito d’imposta specifico, ma se quest’ultimo non è in alcun modo dovuto, allora deve essere restituito, come si evince in maniera molto chiara dalla lettura della risoluzione 5/E che la nostra amministrazione finanziaria ha pubblicato tre giorni fa. Ecco perché sono stati istituiti allo stesso tempo due appositi codici tributo, da inserire all’interno del modello F24 per il recupero di quanto non era di spettanza.

I benefici tributari previsti dalla regione Friuli sono stati introdotti appunto due anni fa, con il credito d’imposta in questione da utilizzare solamente in compensazione. In questa maniera, si è puntato sin da subito a salvaguardare e tutelare il lavoro nel territorio locale, cercando anche di preservare il più possibile tutte quelle realtà artigianali tipiche. Tra l’altro, si è parlato di questo argomento lo scorso mese di maggio, vale a dire il credito in compensazione per il lavoro in Friuli.

In quest’ultimo caso, si sta parlando della risoluzione numero 43 dell’Agenzia delle Entrate, un documento utile proprio per controllare e recuperare i contributi illegittimi. La risoluzione della settimana scorsa, invece, ha posto all’attenzione questi due codici tributo: anzitutto, il codice 3722 è utile per identificare il contributo in compensazione concesso dalla Regione Autonoma e i relativi interessi, mentre il codice 3723 serve per pagare la sanzione pecuniaria che riguarda il controllo sostanziale dei presupposti e dei requisiti di legge. I due riferimenti andranno inseriti nella sezione Erario dell’F24, in corrispondenza delle somme che sono indicate negli importi a debito versati (indicazione obbligatoria per il codice ufficio e il codice atto).