È una delle tasse più odiate degli italiani: il canone Rai non ha certo fatto molto per attirarsi le simpatie dei contribuenti e, tra le altre cose, ha generato spesso una serie incredibile di dubbi e perplessità. Una di queste riguarda la posizione fiscale che si deve associare a un affittuario. Che cosa succede, nello specifico, quando quest’ultimo è il proprietario dell’appartamento ed è anche la persona a cui appartiene il televisore? Non si tratta di una domanda banale, in quanto è proprio l’apparecchio in questione che determina il relativo versamento. Il pagamento del canone spetta proprio all’affittuario, dato che si sta parlando di colui che detiene il televisore.
Questa constatazione si può ricavare in maniera molto semplice dalla lettura del Regio Decreto Legge numero 246 del 1938 (“Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni”). In base al primo comma del primo articolo, il soggetto a cui si sta facendo riferimento è obbligato a pagare il canone, dato che si parla espressamente di qualunque persona che detenga uno o più apparecchi che sono atti o anche adattabili alla ricezione delle radioaudizioni (bisogna tenere conto del linguaggio di quasi settantacinque anni fa ovviamente).
In aggiunta, questa norma descrive la presenza di un impianto aereo utile per captare o trasmettere le onde elettriche, o anche di in un dispositivo idoneo alla sostituzione dell’impianto aereo, senza dimenticare le linee interne che servono per far funzionare questi apparecchi radioelettrici. Ebbene, da tutte queste presunzioni si fa discendere la detenzione oppure l’utenza dello strumento stesso. Una delle principali polemiche legate al tributo è stata invece risolta pochi mesi fa con il rimborso del canone Rai in base al reddito. Altro tema che ha suscitato polemiche a non finire è stato quello del canone speciale della Rai per i campeggi. Un po’ di chiarezza è necessaria quando si ha a che fare con tale argomento, le sfaccettature sono davvero numerose.