È recentemente salita agli onori della cronaca la vicenda internazionale che vede Google e altre multinazionali del web sotto l’occhio dei tributaristi, con il fisco che cerca di accertare se la società abbia veramente versato le imposte e i contributi dovuti. La vicenda è ben complessa e difficilmente sintetizzabile, ma è comunque possibile individuare qualche utile spunto di commento per cercare di chiarire alcuni punti non molto trasparenti del contesto fiscale per le corporate online.
A parlare in maniera chiara di quanto accaduto e quanto potrebbe accadere è stato, sulle pagine del quotidiano economico giuridico Italia Oggi, del 27 dicembre, Carlo Nocerino, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Milano, specializzato in reati economici.
Per quanto concerne le attività di controllo fiscale sui grandi nomi di internet (Google, ma anche Facebook e Amazon), Nocerino ha affermato di non ritenere che “le vicende legate a queste multinazionali della rete possano o debbano riguardare esclusivamente il legislatore penale. Di certo l’attuale normativa non è in grado di tenere conto di realtà così strutturate. Ma a differenza dell’elusione pura, dove c’è una realtà produttiva italiana che finge di avere una capogruppo all’estero per pagare meno tasse, in questo caso il discorso è diverso, anche ai fini investigativi: Amazon, Google e altre sono multinazionali reali che esistono e che operano sul mercato mondiale tramite il web (vedi anche Rincari fiscali per le imprese assicurative).
Insomma, come abbiamo anticipato, il tema è molto più complesso di quanto superficialmente analizzabile, visto e considerato che – riporta ancora Nocerino – “è molto difficile dire che stanno producendo ricchezza e quindi reddito in Italia. Credo sia un problema più che altro fiscale, che deve essere risolto a livello sovranazionale, in quanto comune a diversi paesi”.
Il tutto, in un contesto nel quale, purtroppo, “spesso le procure hanno le armi spuntate. È necessario intervenire dal punto di vista normativo per colmare certe lacune o incongruenze del sistema” – conclude il procuratore (vedi anche Novità fisco nella legge di stabilità).
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