Il 2013 non sarà caratterizzato da grandi novità di sorta per quel che riguarda il diritto camerale, vale a dire gli importi che le aziende devono pagare alle Camere di Commercio: come è noto c’è la possibilità del versamento telematico entro determinati termini, due settimane fa il Ministero dello Sviluppo Economico ha deciso di rendere ufficiale la taglia di questo diritto annuale, il quale va versato in corrispondenza del termine utile per il primo acconto sulle imposte sui redditi (si tratta del prossimo 17 giugno per la precisione). La misura a cui si sta facendo riferimento è la stessa di due anni fa, vale a dire quando è stato emanato un apposito decreto interministeriale.

L’obbligo in questione riguarda tutte quelle imprese che sono iscritte, oppure che sono annotate nel registro delle Camere di Commercio, comprendendo in questo novero anche le sedi staccate. Le succursali e gli eventuali dislocamenti seguono lo stesso iter. In aggiunta, non bisogna dimenticare che l’imposta è dovuta alla Camera in cui si trova la sede legale alla data del 1° gennaio. Ma quali sono esattamente i tempi e le dimensioni effettive del tributo?

Entrando maggiormente nel dettaglio, vi può essere un differimento rispetto alla scadenza ricordata prima di trenta giorni, vale a dire fino al successivo 17 luglio, opzione che viene comunque accompagnata da una maggiorazione di 0,40 punti percentuali. Bisogna sfruttare inoltre il modello F24, avendo cura di indicare il codice tributo 3850. Le imprese che sono invece neo-iscritte nel 2013 nel registro in questione hanno l’obbligo di pagare il diritto camerale in misura fissa, ovvero duecento euro, entro il termine di trenta giorni dalla presentazione effettiva della domanda. L’iscrizione alla sezione speciale del registro comporta un versamento ridotto e pari a ottantotto euro. L’ammontare arriva, infine, fino a trenta euro per gli iscritti al Rea (Repertorio notizie Economiche e Amministrative) e a cento euro per le società semplici agricole.