You are here
Home > Utilità > Brevetto unico europeo

Brevetto unico europeo

Il brevetto unico europeo è pronto al via anche se, per Italia e Spagna, sembra che i tempi di attesa possano essere un po’ più lunghi. Il parlamento europeo ha infatti approvato il pacchetto brevetto, che oltre a comprendere il brevetto unitario riguarda anche i progetti di regime linguistico e tribunale unico. A dare il via libera al testo sono stati 25 Paesi su 27: a mancare sono stati proprio Roma e Madrid, contrarie al regime linguistico in programma che escluderebbe proprio l’italiano e lo spagnolo quali lingue ufficiali del brevetto unico a favore di inglese, francese e tedesco.

Ma quali saranno i cambiamenti in vigore con il nuovo brevetto? A dircelo è un recentissimo articolo a firma di Tancredi Cerne, su Italia Oggi del 17 dicembre 2012, secondo cui “come prima cosa, la protezione sarà meno cara e più efficace. Il nuovo sistema offrirà automaticamente protezione in tutti i 25 stati membri che partecipano, tagliando così i costi per le aziende europee e migliorandone la competitività. Quando il nuovo sistema andrà a pieno regime, secondo le stime della Commissione europea, il nuovo brevetto potrebbe arrivare a costare appena 4.725 euro, poco più di un decimo rispetto ai 36 mila euro che ci vogliono oggi per garantire la stessa copertura. Non solo. Qualsiasi inventore potrà richiedere un brevetto unitario all’Ufficio europeo dei brevetti. E questo sarà immediatamente disponibile in inglese, francese e tedesco” (vedi anche Assicurazione sociale vita: la trattenuta sulla pensione).

Stando a quanto sopra ne consegue che le domande non potranno che essere accompagnate da traduzioni in una delle tre lingue sopra ricordate: non sarà quindi sufficiente una domanda in italiano. Tuttavia, per venire incontro alle necessità delle PMI, che potrebbero avere difficoltà nell’abbracciare il servizio di traduzione a causa dei costi, il parlamento UE ha previsto che le spese di traduzione vengano totalmente rimborsate per PMI, università e organizzazioni pubbliche di ricerca (vedi anche Le auto aziendali e il fringe benefit per il 2013).

Lascia un commento

Top