La recente crisi di governo, e la cronica instabilità che riguarda il nostro territorio politico e sociale, ha fatto passare in secondo piano una importante scadenza relativa all’Imu. Un termine certamente meno eclatante del più noto 17 del mese di dicembre, ma comunque potenzialmente in grado di creare nuovi pregiudizi economici alle tasche dei cittadini: quello del 10 dicembre, data in cui il governo avrebbe potuto ritoccare le aliquote precedentemente fissate.
La possibilità concessa in capo al governo era contenuta nell’art. 13, comma 8, del dl 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, le quali consentivano appunto al governo di ritoccare le aliquote del tributo comunale anche in aumento (vedi anche Imu 2012 ecco chi paga di più)
In altri termini, il governo avrebbe potuto aumentare le aliquote Imu sulla base del gettito della prima rata dell’Imu, nonché dei risultati dell’accatastamento dei fabbricati rurali, alla modifi ca delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione per assicurare
l’ammontare del gettito complessivo previsto per l’anno 2012.
L’esecutivo guidato dal premier Mario Monti ha evidentemente ritenuto in linea con le aspettative il risultato raggiunto attraverso il gettito della prima rata dell’Imu, pari a 9.551 milioni di euro sul totale dei 9.700 preventivati. Un gap negativo di circa 150 milioni di euro che, ad ogni modo, non sono – fortunatamente – stati sufficienti per generare un ritocco al rialzo delle aliquote fiscali Imu.
Alla luce di quanto sopra, nessun decreto del presidente del consiglio dei ministri è stato emanato, con buona pace di tutti coloro che invece temevano un comportamento contrario e, soprattutto, con estremo sollievo da parte dei contribuenti italiani. È intanto stato reso noto che attraverso la legge di stabilità dal prossimo 2013 l’intero gettito (tranne quello relativo ai fabbricati strumentali ad uso produttivo) dell’imposta municipale unica finirà nelle casse comunali.
Continueremo a monitorare l’evoluzione dei pagamenti anche nel corso dei prossimi mesi.
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