L’evasione fiscale italiana è al suo record storico e le misure proposte sono tra le più diverse: una di queste, anche se non si tratta di una novità assoluta, è quella del contrasto di interessi. Questo sistema è stato inserito nella cosiddetta delega fiscale del Governo e prevede degli accorgimenti che potrebbero risultare utili per stanare i furbetti del Fisco. In particolare, si tratta di scaricare direttamente gli scontrini e le ricevute fiscali dal modello 730, quello della dichiarazione dei redditi: la detraibilità, dunque, coinvolge tutte le spese che sono realizzate dai contribuenti. L’evasione ha davvero le ore contate in questa maniera?

In questi ultimi giorni si sta parlando molto sia del Redditometro, sia di come usare il Redditest, è evidente che tutte queste misure insieme possono essere efficaci. Del contrasto di interessi si parla da diversi anni e indica proprio il contrasto che intercorre tra un venditore e un acquirente, più precisamente quando la convenienza ad evadere del primo viene ostacolata dalla convenienza del secondo a notificare la transazione al Fisco. La deduzione dalla dichiarazione dei redditi serve proprio a questo scopo, vale a dire a ottenere un maggiore incentivo ai consumatori a fare richiesta di scontrini e ricevute.

Le varie fasi applicative e le coperture dovranno comunque essere decise dal Governo con altri provvedimenti. Insomma, si tenta di fare leva sulla partecipazione attiva dei cittadini nel contrasto di un fenomeno tanto pericoloso. Anche negli anni scorsi (se ne parla almeno dal 2006) si è fatto riferimento alla possibile stroncatura dell’economia sommersa, più che altro i contribuenti devono comprendere da che parte stanno i veri vantaggi economici. Tale sistema, inoltre, ha avuto un buon successo negli Stati Uniti e in Brasile (nel paese sudamericano gli scontrini sono spesso associati a un gratta e vinci). A questo punto il provvedimento deve passare alla Camera e ottenere l’approvazione della stessa, il tutto entro Natale.