La circolare numero 127 dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) ha avuto come oggetto la costituzione di un nuovo e importante patronato: il suo nome è quello di Famiglia Italiana, una denominazione significativa e che merita un approfondimento, in particolare le istruzioni per l’attivazione di questi rapporti nuovi di zecca. In pratica, bisogna fare riferimento a un decreto dello scorso 25 settembre che reca la firma del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero. In base a questo testo normativo, infatti, si è data notizia dell’approvazione in via provvisoria della costituzione del patronato a cui si sta facendo riferimento, il quale svolgerà compiti di assistenza prettamente sociale.
La sua sede legale è stata stabilita a Roma, più precisamente in Via del Tritone, e la promozione vera e propria si deve alla Conflavoratori. Questi istituti sono piuttosto simili ai Centri di Assistenza Fiscale per quel che riguarda i compiti svolti (se ne è parlato poco più di una settimana fa, quando mancavano ancora tre giorni per presentare il 730 ai Caf). La costituzione è quindi una realtà più che concreta, tanto è vero che Famiglia Italiana avrà la possibilità di svolgere tutte quelle attività che sono previste dalla legge 152 del 2001 (“Nuova disciplina per gli istituti di patronato e di assistenza sociale”).
La speranza è che si possa trattare di una iniziativa utile e promettente, come quando il Codacons ha lanciato il Caf a costo zero. Il patronato potrà beneficiare di una serie di strutture territoriali, con dei rapporti molto intensi da mantenere e migliorare, secondo quelle che sono le disposizioni già esistenti tra l’Inps e gli enti di patronato e di assistenza sociale. Il codice 35 è stato attribuito per consentire la cosiddetta statisticazione delle pratiche. Gli accordi integrativi saranno predisposti grazie alla collaborazione tra le strutture territoriali dell’ente previdenziale e le sedi locali del patronato.
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