Secondo quanto ricorda Il Sole 24 Ore nella sua edizione online, dal 2001 ad oggi le entrate del fisco regionale (determinate dai tributi propri e, pertanto, principalmente dall’Irap e dall’addizionale Irpef) sarebbero aumentate del 38 per cento. Un apprezzamento che ha denotato una ulteriore accelerazione nel corso del 2012, visto e considerato che l’incremento stimato si aggira oggi intorno al 50 per cento, con la sola addizionale Irpef passata dai 5,8 miliardi di euro del 2008 ai 9,7 miliardi di euro incassati nel corso del recente 2011.
“Nello stesso tempo, però” – afferma il quotidiano economico finanziario – “le richieste dello Stato centrale si sono ben guardate dal diminuire: tra 2001 e 2010, anzi, i tributi erariali sono cresciuti secondo la Ragioneria generale del 31,6%, e nemmeno in questo caso si possono attendere buone notizie quando sarà disponibile il consuntivo 2012. Intanto i trasferimenti sono andati a onde, prima di entrare nella stretta attuale della spending review. Da questo punto di vista, il federalismo che ha dominato il dibattito politico degli anni 2000 non si è comportato diversamente dal decentramento che si è sviluppato negli ultimi trent’anni del secolo scorso” (verifica anche l’analisi entrate primo semestre 2012).
Ancora, qualche numero. Nel 1998 i tributi propri regionali sono saliti a quota 43 miliardi di euro, poco sotto di 4 punti di Pil dello stesso anno. Da allora sono cresciuti fino ai più recenti 78 miliardi di euro del 2010, 5 punti di Pil. E poi va “aggiunta la ricca compartecipazione all’Iva, introdotta nel 2000 (con il Dlgs 56) per finanziare la sanità, vale a dire la voce di gran lunga più pesante nella contabilità regionale. Fedele alla parola d’ordine del gigantismo, la compartecipazione nel giro di 12 anni è raddoppiata, passando dal 25,7% delle origini al 50% abbondante dell’ultimo patto per la salute. Negli incassi del 2011 vale 57,5 miliardi, per cui il peso reale del Fisco che finanzia le Regioni arriva a superare il 9% del Pil. Anche in questo caso, il crescente protagonismo regionale non è riuscito a frenare il fisco statale al punto che, dopo una lieve flessione fra 2000 e 2005 dovuta più alla crescita del prodotto interno che a diminuzioni di tasse, la pressione fiscale ha già superato quest’anno il picco del 1997 (anno dell’Eurotassa. Dal 27% registrato nel 1970 (anno di nascita delle Regioni) si è ora arrivati al 44,7%” – conclude il quotidiano.