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Documento di identità unico

La carta di identità e la tessera sanitaria stanno lentamente convergendo verso un unico documento di identità o, per citare quanto affermato dal ministero dell’interno, che insieme a quello dell’economia, della salute e della pubblica amministrazione sta spingendo affinchè un decreto del presidente del consiglio dei ministri possa regolamentare questo aspetto anagrafico, il “documento digitale unificato”. Cerchiamo allora di comprendere cosa potrebbe cambiare con questo documento, e quali saranno le potenziali tempistiche di introduzione nella società.

La base per le discussioni sul documento di identità unico prende corpo dalla bozza del disegno di legge che reca le disposizioni urgenti per l’applicazione dell’Agenda digitale e delle start up innovative. Un percorso che vedrà il governo protagonista nei confronti del parlamento, visto e considerato che entro il 31 ottobre di ogni anno l’esecutivo dovrà presentare sul tema una relazione alle commissioni parlamentari, nonché trasmettere alle camere un apposito disegno di legge per l’incentivo e lo sviluppo dei servizi digitali. L’impegno, che assumerà cadenza annuale, coinvolgerà anche il censimento della popolazione e delle abitazioni, ad opera dell’Istat.

Considerato che il censimento annuale inizierà nel 2016, dal 2013 al 2015 l’Istituto di statistica avrà tempo per effettuare le prove, ossia per testare sul campo diverse metodologie e modalità di esecuzione che possano elevare la qualità e la precisione dei risultati censuari.

Ancora, dal 2013 le pubbliche amministrazioni dovranno comunicare con il cittadino solo con l’indirizzo di posta elettronica certificata indicata, per una novità che dovrebbe finalmente far conquistare alla Pec il ruolo originariamente stimato.

Dal 2014 – 2015, infine, digitalizzazione anche per la scuola, con i docenti che dovranno adottare esclusivamente libri nella versione e-book o mista. Dal 2014, infine, chi vende al dettaglio beni o servizi, inclusi i liberi professionisti, dovranno accettare pagamenti tramite carte di debito. Eventuali importi minimi, modalità e termini saranno disciplinati da uno o più dm dello Sviluppo economico e del Mef, sentita la Banca d’Italia.

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