Con la circolare numero 114 dell’Inps è stato riconosciuto il diritto all’assegno relativo al nucleo familiare per quel che riguarda i soggetti iscritti alla cosiddetta gestione separata; nel dettaglio, l’ente previdenziale ha fatto riferimento ai periodi di congedo che vengono concessi per la maternità, la paternità e il congedo parentale, con tanto di copertura dalla contribuzione figurativa. Dopo aver ricordato che la Legge Finanziaria per il 2007 ha di fatto fissato alcuni ampliamenti in merito a queste agevolazioni, c’è subito da precisare come viene riconosciuto il diritto all’assegno in questione. La contribuzione figurativa, infatti, tende a offrire una copertura per quei periodi di assenza per maternità in favore delle lavoratrici che sono iscritte alla già citata gestione separata.

I contributi a cui si sta facendo riferimento, inoltre, sono utili per il diritto alla pensione e per il suo calcolo, ma l’Inps ha espressamente richiesto al Ministero del Lavoro se possono essere sfruttati per le prestazioni di tipo non pensionistico. Il dicastero del Welfare, dunque, ha spiegato come questa situazione sia possibile e configurabile nel momento in cui vi sia stato il solo versamento della contribuzione figurativa. In aggiunta, come si è evinto in maniera chiara dall’oggetto di quest’ultima circolare dell’Inps, non fa alcuna differenza che il congedo venga concesso per la maternità o la paternità ai fini dell’erogazione dell’assegno.

Quali sono, invece, i principi per il calcolo vero e proprio? Anzitutto, c’è subito da precisare che in questo caso vale il cosiddetto principio di cassa. L’accreditamento, come previsto dalla legge, è valido per tutti i contributi a cadenza mensile che si riferiscono a ciascun anno solare in cui è stato posto in essere il pagamento, con il contributo che non deve essere di importo inferiore a quello calcolato sul minimale di reddito; nell’ipotesi di una situazione pregressa, saranno le sedi Inps a procedere al pagamento dell’assegno per il nucleo familiare.