Sono rimaste meno di tre settimane per rispettare l’obbligo fissato dalla nostra amministrazione finanziaria in merito a una delle principali scadenze del prossimo mese di settembre: quest’ultimo è infatti alle porte e con esso si presentano nuovi termini a cui fare riferimento. Si sta parlando della scadenza del prossimo 17 settembre, vale a dire quella scelta dall’Agenzia delle Entrate per il pagamento delle ritenute sui pignoramenti presso soggetti terzi. Che cosa bisogna fare di preciso? Entrando maggiormente nel dettaglio, questo versamento si riferisce al versamento di quelle ritenute che sono relative al mese precedente, quindi agosto.

In aggiunta, i soggetti chiamati a segnare con un cerchio rosso tale data sul calendario sono i sostituti d’imposta. Come prevede espressamente l’articolo 23 del Dpr 600 del 1973 (maggiormente noto con il nome di “Decreto Iva”), le casistiche prese in considerazione sono quelle che hanno a che fare con la registrazione delle fatture. Di conseguenza, il contribuente ha l’obbligo di annotare entro il termine di quindici giorni tutte le fatture che ha emesso, ordinandole in base alla numerazione e facendo riferimento alla data della loro emissione.

Le fatture in questione, inoltre, vanno registrate entro il termine di emissione e prendendo spunto dal mese di consegna o da quello in cui è avvenuta la spedizione dei beni. L’adempimento tributario va posto in essere avvalendosi del modello F24, più precisamente quello messo a disposizione in formato elettronico. C’è anche un codice tributo che riguarda questa scadenza fiscale, vale a dire il 1049: indicando quest’ultimo nel modello si fa intendere chiaramente la ritenuta che è stata operata a titolo di acconto Irpef e che è dovuta dal creditore pignoratizio, per quel che concerne le somme liquidate in seguito a procedure di pignoramento presso soggetti terzi (i due testi normativi di riferimento sono la legge 449 del 1997 e il Decreto 78 del 2009, ovvero i cosiddetti “provvedimenti anticrisi”).