L’Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, va calcolato sempre in modo preciso e puntuale: ecco perché è necessario sciogliere qualsiasi dubbio che può sorgere da questo punto di vista. Ad esempio, ai fini di questo valore è possibile considerare come parte integrante del nucleo familiare anche il coniuge o i familiari che risiedono all’estero? Queste persone beneficiano per l’appunto della residenza all’estero, ma anche coloro che sono iscritti all’Aire, vale a dire l’anagrafe degli italiani che risiedono al di fuori del nostro paese non fanno parte del nucleo in questione e questo per un motivo piuttosto semplice.
In effetti, ai fini dell’Isee è più che mai indispensabile che si appartenga alla cosiddetta “famiglia anagrafica”, la quale, per definizione, non è altro che quella che ricomprende solamente i familiari che sono iscritti all’anagrafe italiana. Questo indicatore viene sfruttato per accedere a condizioni agevolate alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità (il classico esempio che si può fare è quello del pagamento delle tasse universitarie). In pratica, il suo calcolo si ottiene dal rapporto tra l’indicatore della situazione economica (conosciuto anche con la sigla Ise) e il parametro che viene desunto dalla cosiddetta scala di equivalenza.
L’Ise, a sua volta, è il valore assoluto fornito dalla somma dei redditi e dalla quinta parte (il 20% dunque) dei patrimoni mobiliari e immobiliari di tutti i componenti del nucleo familiare. Di conseguenza, non si possono considerare proprio tutte le persone in tal senso. D’altronde, bisogna anche ricordare che ai fini dell’Isee, ogni singolo soggetto appartiene a uno e un solo nucleo familiare. La dichiarazione deve contenere tutti i dati che fanno riferimento alla situazione reddituale, più precisamente quelli che risultano dall’ultima dichiarazione che viene presentata ai fini dell’Irpef, oltre ai beni di tipo patrimoniale di cui si è in possesso alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello della presentazione.
Mio marito risiede effettivamente all’estero ;
iscritto all’A.I.R.E dal 2015
svolge l’attivita’ di lavoro esclusivamente all’estero perché ha perso lavoro in Italia ed e’ stato costretto a emigrare.
e’ cancellato dall’anagrafe italiana;
Non e’ presente nell’ultima dichiarazione 730.
Dunque mi pare di capeire che non Fa parte del Nucleo famigliare e dunque il suo reddito non deve essere indicato.
Anche perché dovrei indicare un reddito che solo per un terzo arriva in Italia… Conferma?