Si avvicina, con il mese di settembre, la riorganizzazione delle Agenzie fiscali. Stando alle numerose indiscrezioni che in queste settimane aleggiano nei corridoi dell’amministrazione finanziaria, la ristrutturazione organizzativa delle Agenzie non dovrebbe riguardare solamente gli accorpamenti dell’Agenzia del Territorio con l’Agenzia delle Entrate, e dei Monopoli con l’Agenzia delle Dogane. Si vocifera infatti che tali transazioni siano unicamente preparatorie per la creazione di una sola grande Agenzia Fiscale. Ma quanto c’è di vero?
Secondo quanto ricordato dal quotidiano Italia Oggi in un suo approfondimento, nella strada di conversione del decreto legge 87/2012 “i deputati del Pd avevano provato a inserire un emendamento che trasformasse le diverse anime della macchina amministrativa in una sola voce, realizzando il progetto caro all’ex ministro dell’economia Vincenzo Visco. Ma la sortita non ha avuto effetto. Il parlamento ha preferito concedere più tempo per l’attuazione della riorganizzazione. Da molti l’allungamento dei termini previsto è letto come una possibilità concessa al deus ex machina del progetto, l’Agenzia delle entrate, di preparare, con il via libera dell’esecutivo, il piano della Agenzia unica e di presentarlo come emendamento a settembre”.
Tanto più che – prosegue il quotidiano – alla camera “giace, ferma ai box della commissione finanze, la legge delega fi scale, che, proprio con la ripresa dei lavori, potrebbe ritornare in pista. Ma non solo. Nella direzione di una confluenza di tutte le agenzie in una sola, dovrebbe essere letta anche la nomina di Giuseppe Peleggi, direttore dell’Agenzia delle dogane, a membro del consiglio di amministrazione di Sogei, lo scorso 23 luglio”.
Nel mentre, la legge di conversione della spending review (in proposito, qui abbiamo parlato di spending review, riduzione dell’organico nelle pubbliche amministrazioni) ha previsto una prima riorganizzazione, della quale abbiamo detto in apertura di post, con riduzione da quattro agenzie a due. “Il passaggio del testimone delle direzioni avviene rispettivamente in capo all’Agenzia delle entrate, per l’accorpamento Entrate – Territorio, e in capo all’Agenzia delle dogane, per l’accorpamento Dogane – Monopoli” – conclude il quotidiano, con indizi che pertanto sembrano suggerire quanto abbiamo avuto modo di prevedere poche righe fa.