La giornata domani rappresenta l’ultima possibilità per diversi contribuenti in merito al rispetto di una importante scadenza fiscale: oltre ad essere un vero e proprio “Iva-Day”, infatti, il 20 agosto è il termine ultimo fissato dalla nostra amministrazione finanziaria per quel che riguarda le ritenute sulle polizze vita che sono state stipulate entro la data del 31 dicembre del 2000. Di cosa si sta parlando esattamente? Entrando maggiormente nello specifico, c’è da dire che tale scadenza contempla il pagamento delle ritenute alla fonte su quei redditi di capitale che derivano dai riscatti o dalle scadenze di queste polizze, a patto che la stipula sia avvenuta entro la fine dell’anno 2000.

L’evento morte non viene incluso in questa situazione, ma la corresponsione o la maturazione dei redditi stessi deve essere avvenuta nel corso del mese precedente (dunque luglio). I soggetti chiamati a rispettare la scadenza non sono altro che le imprese di assicurazione, le quali devono seguire un iter ben preciso in questo senso. Anzitutto, bisogna sfruttare un documento specifico, vale a dire il modello F24 nella sua modalità elettronica. In aggiunta, nel modello in questione occorre inserire il codice tributo 1680, ovvero proprio quello che sta a indicare le ritenute che sono state operate sui capitali corrisposti in dipendenza di assicurazione sulla vita.

L’attuale sistema tributario che disciplina tali polizze è entrato in vigore lo scorso 1° gennaio, dunque è abbastanza recente. L’intera regolamentazione si basa sul Decreto legislativo 138 del 2011 (“Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”), il quale ha stabilito come l’aliquota fiscale dei redditi in questione sia pari al 20%, fatti salvi i casi relativi a obbligazioni e altri titoli (12,5% per la precisione). Inoltre, proprio per non penalizzare le polizze in questione rispetto ad altri investimenti, l’aliquota effettiva viene scelta in base al mix di investimenti che è stato posto in essere.