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Nuova tax compliance internazionale

E’ stato finalmente definito il protocollo intergovernativo che, coinvolgendo alcuni dei maggiori Paesi europei e gli Stati Uniti, prevederà un interscambio più rapido e automatico di informazioni fiscali. Vediamo insieme in cosa consiste la nuova tax compliance internazionale, e in che modo dovrebbe poter garantire un miglior monitoraggio degli aspetti fiscali che riguardano i contribuenti nazionali e internazionali.

La nuova compliance riguarda, come detto, alcuni dei principali Paesi europei (tra cui l’Italia) e gli Stati Uniti, con il solo obiettivo di poter rafforzare e intensificare la lotta all’evasione fiscale internazionale, adottando un approccio intergovernativo finalizzato all’applicazione del Foreign Account Tax Compliance Act (il c.d. FATCA).

Il funzionamento del meccanismo è abbastanza semplice, sebbene la sua realizzazione debba ancora superare qualche aspetto tecnico: verranno infatti scambiate a livello statale su base automatica, ai sensi delle vigenti convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali, in entrambe le direzioni (cioè da e verso gli Stati Uniti), determinate informazioni che le istituzioni finanziarie dovranno fornire alle rispettive autorità fiscali.

Saranno così condivise alcune informazioni quali la generalità del correntista, il suo numero di conto corrente, la denominazione della banca presso il quale il conto corrente è stato aperto, l’importo totale delle attività detenute.

Il vantaggio principale della nuova tax compliace internazionale è presto riconducibile nella volontà di eliminare la necessità, per le istituzioni finanziarie, di dover ricorrere a singoli accordi di natura contrattuale con le autorità fiscali statunitensi, rendendo più omogenea l’applicazione di tale normativa.

Nella nota congiunta diffusa dai ministeri delle finanze dei Paesi coinvolti si legge come “la circostanza che il flusso di informazioni tra Stati sia previsto in entrambe le direzioni conferma che gli Accordi bilaterali saranno improntati al principio di reciprocità (…) Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti continueranno, inoltre, a promuovere lo scambio automatico di informazioni sul modello dell’Ocse e a lavorare sui principi del reporting comune e dell’applicazione degli standard di due diligence come strumenti per pervenire a un approccio più generalizzato e globale di efficace lotta all’evasione fiscale internazionale, pur mantenendo al minimo livello gli oneri di adempimento”.

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