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Liti fiscali in diminuzione

Secondo quanto affermano i dati diffusi dal Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, le liti fiscali sarebbero drasticamente calate nel corso del 2011. I ricorsi pervenuti alle commissioni tributarie italiane sono infatti diminuiti del 9 per cento, scendendo a quota 324 mila unità contro i precedenti 356 mila.

Se inoltre vengono presi in esame solamente i nuovi ricorsi (cioè quelli di primo grado, e non il prolungamento in secondo grado di quelli già noti), il calo si dimostra ancor più significativo, subendo una diminuzione al 10,7 per cento (258 mila unità contro 289 mila unità). A “dominare” la scena sono i ricorsi che vedono come protagonista l’Agenzia delle Entrate, chiamata in causa in oltre 200 mila occasioni, ma pur sempre l’11 per cento in meno di quanto avveniva nel precedente 2010.

Per quanto invece concerne il numero delle definizioni, nel 2011 sono state giudicate 243.361 cause in Ctp (- 9,62 per cento rispetto al 2010) e 52.877 cause in Ctr (- 1,59 per cento). Con un totale di 296.508 verdetti, il 2011 si chiude con un volume di giudizi inferiore all’8,28% rispetto all’anno precedente.

Proprio a causa della forte contrazione di verdetti, il calo dei nuovi gravami non è in grado di alleggerire le scrivanie delle commissioni, comportando un aumento dei carichi pendenti che passano da quota 699.401 unità del 31 dicembre 2010 a quota 727.309 unità del 31 dicembre 2011, con uno sviluppo che sfiora il 4 per cento.

Il dato non tiene nemmeno conto delle controversie ancora da smaltire in Ctc, e del contenzioso tributario aperto in Cassazione. Rimangono infine stabili i tassi di soccombenza delle parti. A livello nazionale, gli uffici hanno avuto più ragione dei contribuenti (47 per cento contro 41 per cento, mentre il 12 per cento è un giudizio intermedio), mentre la situazione si ribalta nel secondo grado.

Continueremo a monitorare l’evoluzione di questi importanti dati anche nel corso dei prossimi mesi.

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