Dopo lunghissime negoziazioni, è finalmente giunta al termine la contrattazione sugli scambi informativi tra l’Italia e San Marino. Alla Farnesina, infatti, il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi di Sant’Agata, e quello di San Marino Antonella Mularoni, hanno siglato il protocollo di modifica alla “Convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali”, che risaliva al “lontano” 21 marzo 2002.
Nasce così un nuovo strumento utile per poter contrastare l’evasione fiscale internazionale, e promuovere un meccanismo di scambio di informazioni che ricalca gli standard introdotti e individuati dall’Ocse. Ma cosa cambierà, ora, con la firma della nuova intesa?
A dircelo è un recentissimo approfondimento condotto dal quotidiano Italia Oggi, secondo cui la firma del Protocollo, “passo imprescindibile per l’uscita di San Marino dalla black list italiana, permette ora l’avvio dell’iter di ratifica di tutti gli accordi di natura economica negoziati negli ultimi anni da Italia e San Marino e precisamente la Convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali del 2002, l’Accordo di cooperazione economica e quello di collaborazione in materia finanziaria, entrambi sottoscritti nel 2009”.
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Rimane invece ancora irrisolta l’altra grande questione, relativa alla situazione fiscale di quei 6 mila lavoratori italiani frontalieri, per cui il ministro Terzi ha auspicato una pronta risoluzione.
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“”Ho sempre creduto fermamente che la strada intrapresa, del risanamento del rigore e della trasparenza, sarebbe stata premiata. E un passaggio chiave per la messa in sicurezza della piazza finanziaria e l’avvio di una nuova fase di sviluppo era proprio il ripristino di fattivi rapporti di collaborazione con le autorità italiane” – ha inoltre commentato il banchiere centrale di San Marino, Renato Clarizia.