Considerando che l’unico veicolo utile per poter pagare l’IMU è il noto modello F24, vien facile pensare che poste, banche e altri intermediari, abbiano scelto di lucrare sul business legato alle modalità di versamento dell’imposta municipale unica.
Secondo quanto risulta a Italia Oggi, in particolare, dover pagare pochi euro di Imu potrebbe rappresentare una vera e proprio beffa. La ragione sta nel fatto che per compilare il modello F24 senza errori, molti contribuenti si rivolgono a centri di assistenza fiscale e consulenti abilitati, con esborso anche fino a 15 – 20 euro. In altri termini, sottolinea il quotidiano, il pagamento dell’F24 per l’IMU può costare addirittura di più dell’acconto della prima rata.
Sempre secondo quanto afferma il quotidiano Italia Oggi, alla beffa di un pagamento IMU più salato del dovuto a causa della predisposizione del modello, si aggiunge l’ulteriore beffa di vedersi respinto il pagamento stesso. Il giornale afferma infatti di aver rilevato che le poste non accettano pagamenti per importi inferiori ai 12 euro (rimaniamo ovviamente a disposizione di Poste Italiane per ulteriori riscontri).
Interpellata dagli stessi giornalisti del quotidiano, la consulta dei Caf in proposito ricorda come esista una circolare, la numero 118 del 2000, ancora non abrogata, che in tema di Ici stabilisce come per gli acconti con importi al di sotto delle 4 mila lire sia possibile versare tutto in saldo a dicembre. Basandosi su tale comportamento, i Caf si stanno attenendo a quanto stabilito dalla circolare.
► ACCONTI IMU CITTA’ PER CITTA’
Insomma, considerando sia i pagamenti di pochi euro, sia i pagamenti più corposi (magari, per chi ha più immobili), pagare l’imposta municipale unica può tradursi in un vero e proprio salasso accessorio, con commissioni che rischiano di rendere sempre più sgradita la novità apportata dal governo Monti con tale imposta.
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