La giornata odierna rappresenta il termine ultimo riservato ad alcune associazioni per far fronte a un’importante scadenza fiscale: si tratta, infatti, delle annotazioni nel prospetto che devono effettuare le associazioni sportive dilettantistiche, quelle senza scopo di lucro e le pro-loco, più precisamente quegli enti che hanno deciso di optare per il cosiddetto regime forfetario. Il prospetto in questione, inoltre, è quello che è stato introdotto da un decreto ministeriale del 1997 e deve essere necessariamente e opportunamente integrato. In pratica, l’operazione da compiere è presto detta, vale a dire l’annotazione, anche attraverso una sola registrazione, dell’importo di tutti i corrispettivi e i proventi che sono stati conseguiti al momento dello svolgimento dell’attività commerciale lo scorso mese di maggio.

Entrando maggiormente nel dettaglio di questa scadenza, occorre precisare che il testo normativo che ha previsto il regime forfetario è la Legge 398 del 1991 (“Disposizioni tributarie relative alle associazioni sportive dilettantistiche”), il cui primo articolo vi fa proprio riferimento. In effetti, la legge appena menzionata ha provveduto a introdurre alcune agevolazioni e benefici contabili e tributari per quel che riguarda l’ambito sportivo di tipo amatoriale; tra l’altro, le associazioni sportive dilettantistiche hanno la possibilità di sfruttare un regime speciale in relazione all’Ires (Imposta sul Reddito delle Società) e all’Iva (Imposta sul Valore Aggiunto), oltre a un regime contabile ampiamente semplificato.

Come precisa l’articolo 1 del testo, le associazioni devono anche dimostrare di aver ottenuto nel periodo d’imposta precedente non più di 250.001 euro, in modo da accedere alle opzioni che sono state descritte. Le agevolazioni vengono messe a disposizione dopo una opportuna comunicazione, mediante una lettera raccomandata al ufficio competente. Tra l’altro, l’opzione riesce a produrre i propri effetti anche per quel che riguarda le imposte sui redditi, ma è necessaria una comunicazione agli uffici entro i trenta giorni successivi, con la fruizione che comincia dal primo giorno del mese seguente.