Sono davvero moltissimi i codici tributo che le ultime circolari dell’Agenzia delle Entrate hanno introdotto per diversi scopi: un caso emblematico è quello della risoluzione 58/E, documento con cui la nostra amministrazione finanziaria ha voluto introdurre i riferimenti numerici da usare nel modello F24 Accise, utili per identificare il mancato o ritardato pagamento dell’imposta sulle assicurazioni e i contributi sui premi relativi alle spese del Servizio Sanitario Nazionale, oltre che per il fondo di solidarietà destinato a quei soggetti che sono rimasti vittime dell’usura. Si tratta di ben otto codici, vale a dire, nello specifico, il 3371, 3372, 3373, 3374, 3375, 3376, 3377 e 3378. Lo stesso discorso vale anche per il codice 5275: si tratta, infatti, di quanto istituito dal Fisco attraverso la risoluzione 61/E, vale a dire il corrispettivo che deve essere versato dai concessionari di apparecchi per il gioco.

Le somme in questione, poi, confluiscono nelle casse dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato; il pagamento si riferisce a ogni singolo macchinario ed è importante per il nulla osta relativo al rilascio o alla conferma della concessione a cui si sta facendo riferimento. Il codice in questione dovrà essere inserito nella sezione “Accise/Monopoli”, in corrispondenza degli importi a debito versati. Le ultime due circolari interessanti da questo punto di vista sono la 62/E e la 63/E.

Nel primo caso, si sta facendo riferimento a un codice ente (Mdf) che identifica il Ministero della Difesa. L’utilità sta tutta nella migliore e più agevole rendicontazione delle spese di giustizia che sono state riscosse tramite il modello F23. L’altro documento, infine, ha provveduto a far debuttare un codice ente (Yae) e i due codici tributo 227T e 228T; in pratica, con questi ultimi che servono a identificare i diritti fissi dovuti all’amministrazione regionale della Sicilia, in particolare per quel che concerne il demanio marittimo e la sua gestione.