Le principali associazioni dei consulenti del lavoro stanno concordando con Equitalia una serie di iniziative concrete per cercare di alleviare le sofferenze dei contribuenti che si trovino dinanzi alla necessità di regolarizzare la propria posizione con il Fisco, cercando di ridurre il gap conoscitivo e di interpretazione che milioni di italiani subiscono quando si trovano a che fare con gli adempimenti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.

In questa ottica va inquadrata l’intesa raggiunta tra il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro (che riunisce oltre 28 mila consulenti del lavoro) e Equitalia, allo scopo di analizzare in via specifica le situazioni critiche segnalate su tutto il territorio nazionale, come ad esempio accade per i casi di cartelle per tributi già pagati o oggetto di sentenza favorevole a seguito di un precedente contenzioso.

In questo modo, si cerca di ovviare alla presunta eccessiva rigidità delle regole Equitalia, da più parti contestata. Se è pur vero che una struttura imponente come l’agenzia per la riscossione dei tributi, a partecipazione pubblica, non può che agire attraverso regole e norme precise e non soggettive, è altrettanto vero che molto spesso basta veramente poco per cercare di venire incontro maggior efficienza al singolo contribuente, mediando in tal modo la necessità di perseguire una ferrea lotta all’evasione e recuperare il gettito fiscale, alla verifica accurata della reale situazione di esposizione debitoria da parte del contribuente.

► FINE DI EQUITALIA NEL 2013

Una buona parte dei pagamenti contenuti nelle cartelle di pagamento notificate fanno infatti riferimento a contribuenti che hanno spontaneamente e regolarmente denunciato i propri redditi o il dovuto per contributi previdenziale. Nessun tentativo di evasione, dunque, ma solamente la necessità di regolarizzare in maniera più elastica quanto dovuto.

Per cercare di comprendere se questa nuova intesa allevierà le sofferenze di chi diviene oggetto di azioni di recupero spesso sproporzionate, occorrerà attendere qualche mese.