Gli italiani sono un popolo particolarmente tartassato dal Fisco. Eppure, in ambito europeo, il BelPaese non è titolare del record assoluto di maggiore pressione fiscale. Secondo quanto rivelano gli ultimi dati Eurostat, infatti, il primato delle tasse più elevate del vecchio Continente spetterebbe a Svezia e Danimarca, con percentuali di pressione fiscale rispettivamente pari al 56,6 per cento e al 55,4 per cento.
Ma andiamo con ordine. Per quanto concerne l’Italia, Bruxelles sostiene che la pressione delle Entrate italiane sui contribuenti dovrebbe giungere dal 45,6 per cento di fine 2011 al 47,3 per cento di fine 2012. Una percentuale in fortissimo incremento, che giunge dopo un lungo periodo di stabilità sostanziale, visto e considerato che nel 2000 la pressione fiscale sulle tasche degli italiani era pari al 45,9 per cento, addirittura di più di quanto rilevato alla fine dello scorso anno.
► PRESSIONE FISCALE OLTRE IL 60%
Allargando il raggio d’azione, tuttavia, si scopre che l’Italia è in buona compagna. La Svezia e la Danimarca, come sopra anticipato, sono le regine del Fisco europee, seguite a breve distanza dal Belgio, dove la pressione fiscale ha toccato il 53,7 per cento. A livello UE – 27, sostiene l’Eurostat, “la media prevista è del 38,1 per cento (contro il 37,5 per cento del 2011) mentre in Eurolandia è del 43,2 per cento (42,2 per cento)”.
► FISCO INSOSTENIBILE PER GLI INDUSTRIALI
Quanto sopra, per ciò che concerne le famiglie. Ma per quanto riguarda le aziende? Nel caso dell’Italia, gli esperti della Commissione sostengono che il cuneo fiscale dovrebbe essere destinato a rimanere fermo intorno al 31,4 per cento, in fortissima contrazione rispetto al 41,3 per cento del 2000. Tuttavia, l’Italia detiene anche il primato europeo per quanto concerne la pressione fiscale sul lavoro, con aliquota implicita (cioè, la sommatoria tra tasse e oneri sociali) che arriva al 42,6 per cento, contro il 42,3 per cento del 2009 e il 41,8 per cento del 2000.