C’è un intero mese a disposizione per far fronte ad alcune dimostrazioni e documentazioni dei contribuenti: il riferimento deve andare alle consegne che vanno effettuate nei confronti della nostra amministrazione finanziaria entro il prossimo 30 giugno, il modo più adatto per dimostrare che sono state sostenute delle spese e degli oneri che poi hanno dato diritto a deduzioni e detrazioni tributarie. Il modello 730 in questione è quello compilato nel 2010, dunque gli stessi oneri e le stesse spese sono quelli dell’anno precedente. In pratica, non si tratta altro che di una tipica attività di riscontro che l’Agenzia delle Entrate richiede in tali casi. Nel 2012 è previsto che sia coinvolta una piccola parte di queste dichiarazioni, circa il 4% per la precisione.
Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che i 730 sono quelli delle persone fisiche che sono state selezionate in maniera apposita e basandosi su alcuni indici di rischio piuttosto particolari. Si sta dunque parlando di una platea composta da 400mila contribuenti, anche se il primo invio in assoluto ne ha coinvolti circa la metà, 206mila per la precisione. A questo punto, però, potrebbe sorgere spontanea una domanda: come mai si provvede in questo senso se è vero come è vero che ogni tipo di documentazione che è stata oggetto di una richiesta precedente non deve più essere sottoposta a esibizione?
Al quesito appena posto si può rispondere mettendo in evidenza che quando si ha a che fare con degli atti che sono in possesso di una qualsiasi amministrazione pubblica, allora può anche bastare l’indicazione del luogo in cui è possibile reperire i documenti stessi. Tra l’altro, proprio il 730 di due anni fa presentava delle novità di un certo rilievo: ad esempio, si possono ricordare i minori costi per le rateizzazioni, la dichiarazione in forma congiunta e l’estensione del flusso telematico contabile a tutte le provincie italiane.
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