Mancano appena tre giorni per rispettare una delle tante scadenze fiscali che la nostra amministrazione finanziaria ha fissato per la fine di questo mese di maggio: si tratta del versamento dell’addizionale erariale alla tassa automobilistica, quella che abbiamo ormai imparato a chiamare con un termine più semplice, vale a dire “superbollo”. Come è noto da tempo, l’imposta in questione prevede un importo di venti euro per ogni chilowatt di potenza e in relazione a una vettura che sia in grado di superare i 185 chilowatt. C’è comunque da precisare che la potenza appena citata non è sempre di questo tipo, anzi tende a ridursi in relazione agli anni che sono passati dalla data effettiva di costruzione del mezzo stesso. In effetti, bisogna ridimensionare il tutto di sessanta punti percentuali dopo cinque anni, mentre dopo dieci anni si provvede a un -30% e a distanza di quindici anni si ha un -15%.

Nel caso in cui, invece, siano passati due decenni dalla costruzione, allora il superbollo non è più dovuto in alcun modo. Quali sono i soggetti che hanno l’obbligo di rispettare questo termine tributario? Esso si rivolge soprattutto ai contribuenti che sono anche proprietari, usufruttuari o al limite acquirenti con un patto di riservato dominio, ma anche chi beneficia di un titolo di locazione finanziaria per quel che concerne gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose.

In quest’ultimo caso, inoltre, la potenza delle vetture deve essere necessariamente superiore ai 185 chilowatt, mentre il bollo deve risultare in scadenza allo scorso mese di aprile, senza dimenticare la residenza in quelle regioni che non hanno imposto termini differenti. Nel dettaglio, si utilizza il modello F24-Versamenti con elementi identificativi: in aggiunta, bisogna escludere la compensazione e sfruttare la modalità elettronica (gli intermediari sono sempre ammessi), avendo cura di indicare l’apposito codice tributo che è stato predisposto, vale a dire il 3364.