Il quotidiano Italia Oggi, pochi giorni fa, ha compiuto un interessante approfondimento pratico sul pagamento dell’imposta municipale unica in relazione ai fabbricati rurali. Cominciamo, con l’occasione, con il ricordare che dopo l’introduzione del regolamento IMU, i fabbricati rurali sono assoggettati al pagamento dell’aliquota base IMU, con le regole ordinarie.

Ne deriva che l’unità abitativa utilizzata dal coltivatore diretto e dall’imprenditore agricolo professionale, dove lo stesso ha stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica, sono assoggettate al pagamento dell’aliquota ridotta dello 0,4%, con conseguente detrazione base di 200 euro se prima casa, e ulteriore detrazione di 50 euro per ogni figlio di età non superiore ai 26 anni, e convivente con l’imprenditore agricolo professionale (Iap) o con il coltivatore diretto, sino a un massimo di 400 euro.

Sulle rimanenti unità abitative, anche se possedute nell’ambito dell’impresa agricola, ma non utilizzate direttamente, l’aliquota applicabile sarà quella ordinaria dello 0,76 per cento, senza alcuna detrazione.

Per la prima casa, si applica tuttavia anche un’altra agevolazione, relativa alla possibilità di eseguire il versamento in tre rate (18 giugno, 17 settembre, 17 dicembre) di uguale importo, salvo l’ultima, che ingloberà il conguaglio. Per i fabbricati strumentali, l’aliquota ridotta sarà pari allo 0,2 per cento, con possibilità di fruire della potenziale riduzione allo 0,1 per cento da parte dei Comuni, e il pagamento avverrà in due rate, a giugno e a dicembre.

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Per i fabbricati ancora censiti al catasto terreni, il versamento dovrà avvenire in un’unica soluzione il 17 dicembre, con possibilità i dichiarare nel catasto urbano tali costruzioni entro il prossimo 30 novembre. Ricordiamo, infine, che entro il 10 dicembre il consiglio dei ministri, con decreto del presidente, potrebbe stabilire la modifica delle aliquote applicate agli immobili: di qui, l’impossibilità di stabilire con precisione cosa e quanto andranno a pagare gli imprenditori agricoli e i coltivatori diretti con la scadenza di dicembre.