Questi ultimi dieci giorni di maggio riserveranno degli appuntamenti fiscali di rilievo per quel che riguarda il cosiddetto Preu: l’acronimo in questione sta a indicare il prelievo erariale unico relativo agli apparecchi da intrattenimento, con ben due date dedicate ad esso. Di cosa si tratta esattamente? Anzitutto, la scadenza del 22 maggio, quella più imminente quindi, si riferisce a tale prelievo, con il versamento della quarta rata del secondo periodo contabile (per intenderci si sta parlando di due mesi consecutivi che sono appena terminati, vale a dire marzo e aprile). Il calcolo in questione non è difficile, in quanto è sufficiente prendere a riferimento il Preu che è dovuto per il periodo contabile al netto di quanto è stato pagato nelle prime tre rate.

I contribuenti che sono chiamati a rispettare tale termine temporale sono quelli che esercitano attività di intrattenimento (i cosiddetti concessionari di rete), ovvero i soggetti a cui l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato ha rilasciato il nullaosta per gli apparecchi. L’intero pagamento dovrà essere perfezionato soltanto usando il modello F24 che la nostra amministrazione finanziaria ha messo a disposizione in formato telematico. L’altra scadenza da rispettare è quella del prossimo 28 maggio. Che differenza sussiste con la prima, visto che l’argomento è il medesimo?

Il prelievo erariale unico per gli apparecchi in questione rimane sempre valido, ma si fa riferimento al versamento della prima rata del terzo periodo contabile, vale a dire i mesi di maggio e di giugno: l’ammontare complessivo è stato fissato in una quota del 25% del prelievo che è dovuto per il primo periodo contabile (gennaio-febbraio per la precisione). I soggetti interessati non cambiano, come non cambia il testo normativo a cui affidarsi in queste situazioni, il Regio Decreto 773 del 1931, il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Il codice tributo da sfruttare all’interno del modello F24, infine, è il 5156.