Tra dieci giorni esatti giungerà al suo ultimo termine la scadenza fiscale relativa al cosiddetto “ravvedimento sprint”, vale a dire quello che si riferisce agli omessi versamenti di imposte e ritenute. Entrando maggiormente nel dettaglio, entro il prossimo 30 maggio sarà necessario regolarizzare in modo adeguato tutti i pagamenti che non sono stati posti in essere per quel che concerne le imposte e le ritenute: la data si riferisce anche al caso in cui i versamenti non siano stati realizzati in misura sufficiente entro lo scorso 16 maggio. In pratica, in questo caso è possibile sfruttare al massimo la riduzione della sanzione pecuniaria, fino anche allo 0,2% che verrà applicato su ogni giorno di ritardo (alla somma finale bisognerà comunque aggiungere anche gli interessi di tipo legale), ma non vi devono essere stati accessi, ispezioni o altre verifiche amministrative e di accertamento, come ad esempio le richieste di documenti.

I soggetti che devono rispettare tutto questo sono coloro che hanno l’obbligo dei versamenti in forma unitaria. Questi ultimi vanno perfezionati in maniera piuttosto semplice: in effetti, si procede sostanzialmente con il consueto modello F24 in formato elettronico, con gli interessi citati in precedenza che per i sostituti d’imposta devono essere cumulati al totale. Vi sono poi diversi codici tributo da tenere bene a mente e che sono utili e preziosi per tale adempimento tributario.

Ad esempio, il codice 8901 viene usato per indicare la sanzione pecuniaria dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef); allo stesso modo, si possono annoverare il codice 1989 per quel che concerne gli interessi sul ravvedimento della stessa Irpef e l’8902 per le sanzioni pecuniarie delle addizionali regionali. Se invece si sposta l’attenzione sull’Imposta sul Valore Aggiunto (Iva), allora i codici da ricordare sono l’8904 (sanzione pecuniaria) e il 1991 (interessi sul ravvedimento), senza dimenticare altre due imposte importanti come l’Irap e l’Ires.