Il titolo “Provaci ancora, Sam!” fa immediatamente pensare al film di Herbert Ross del 1972 e all’omonima opera teatrale di Woody Allen: si tratta, però, anche del nome che è stato affibbiato a un progetto molto interessante e dai risvolti fiscali importanti. In effetti, il piano in questione è stato predisposto e promosso nel minimo dettaglio dall’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, tanto da aver coinvolto altri attori, quali l’Ufficio Scolastico del Piemonte, il Comune di Torino e la nostra amministrazione finanziaria. In che modo l’Agenzia delle Entrate può partecipare in questo senso? Bisogna anzitutto spiegare che si tratta di un progetto che ha come obiettivo il recupero di tutti quegli studenti che hanno lasciato la scuola dell’obbligo. In pratica, si punta a ridimensionare l’annoso problema della dispersione scolastica, puntando su investimenti ben precisi, in primis la formazione e i percorsi da percorrere dal punto di vista extrascolastico.
Questo vuol dire che il programma non prevede soltanto che i ragazzi coinvolti completino i loro studi, ma che possano anche intervenire su altri aspetti (comportamenti, relazioni, emozioni e conoscenze), il modo che viene ritenuto più adeguato per integrarsi nella società. Il fatto che le Entrate siano associate a tutto questo, la dice lunga su quali altri intenti dovranno essere perseguiti con la massima attenzione.
In effetti, in questa maniera è stato introdotto perfino il tema dell’educazione civica fiscale: i primi quattro incontri di quest’anno hanno già affrontato da vicino tematiche del genere, con i funzionari del Fisco che hanno spiegato quali sono i principi più importanti per quel che concerne la legalità fiscale, cercando di far capire la loro importanza per il funzionamento dello Stato e dei relativi servizi pubblici. La didattica è stata impostata in maniera interattiva, in modo da coinvolgere il più possibile gli studenti. Le prossime lezioni fiscali sono previste ormai per l’anno scolastico 2012-2013.
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