Si sente spesso parlare nel nostro paese di Zone Franche Urbane: di cosa si tratta esattamente? Queste ultime non sono altro che delle aree comunali che presentano una dimensione minima e in cui hanno luogo dei veri e propri programmi di defiscalizzazione per dar vita a imprese di piccole dimensioni o addirittura “micro-imprese”. L’intento principale in questo caso è quello di sostenere in maniera adeguata lo sviluppo economico di zone e quartieri in cui domina il disagio sociale, economico e lavorativo, nonostante vi siano anche delle potenzialità importanti di sviluppo. La Finanziaria del 2007 ha predisposto in questo senso un fondo di importo pari a cinquanta milioni di euro per i due anni successivi, confermando l’ammontare in questione per il futuro e predisponendo nel dettaglio le agevolazioni da far valere dal punto di vista tributario e previdenziale.
Quali agevolazioni sono state introdotte nello specifico? Gli esempi più interessanti sono quelli relativi all’esenzione dalle imposte sui redditi, dall’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (Irap), dall’Ici (ora Imu), oltre all’esonero dal pagamento dei contributi per la previdenza sociale. Nel caso in cui vi siano delle imprese che sono già attive in queste stesse zone franche, allora gli aiuti andranno a interessare queste ultime. Le Zfu si trovano esattamente in ventidue diverse città che sono distribuite in tutta Italia: si possono citare le due città del Nord, vale a dire Massa-Carrara e Ventimiglia, ma anche le realtà siciliane (Erice, Catania e Gela), quelle sarde (Iglesias, Cagliari e Quartu Sant’Elena) e quelle campane (Napoli, Mondragone e Torre Annunziata).
Ogni proposta e progetto va però valutato e presentato con la massima attenzione: le aree, infatti, sono state individuate mediante degli appositi indicatori oggettivi, prendendo spunto dal Censimento di dieci anni fa. La procedura del regime di aiuto è stata avviata nel corso del 2009, con tutte le modalità operative che sono state stabilite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
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