Il prossimo 16 aprile rappresenterà una data in cui i sostituti d’imposta dovranno tentare di non “annegare” nel mare dei codici tributo messi a disposizione per un adempimento fiscale ben preciso: tra otto giorni, infatti, questi stessi soggetti avranno l’obbligo di versare le ritenute di acconto che sono state effettuate nel corso del mese di marzo, in particolare per quel che concerne i redditi di lavoro dipendente e quelli assimilati a questi ultimi, senza dimenticare il lavoro autonomo, le provvigioni, i redditi di capitale e i redditi diversi. L’operazione si svolge nel modo consueto, vale a dire sfruttando il modello F24 in forma elettronica, mentre i contribuenti che non sono in possesso di una partita Iva hanno anche la possibilità di avvalersi di intermediari come gli istituti di credito e le agenzie postali.
I codici introdotti dall’Agenzia delle Entrate in tal senso sono davvero numerosi ma si possono ricordare quelli più importanti. Ad esempio, si potranno indicare gli emolumenti arretrati con il codice 1002, ma anche le indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (1012), i proventi che sono indicati sulle cambiali (1024), gli altri redditi di capitale che sono diversi dai dividendi (1030), i premi per i giochi di abilità in spettacoli radiotelevisivi e in altre manifestazioni (1047) e le indennità di esproprio (1052).
Al contrario, nell’ipotesi di condomini che ricoprono il ruolo di sostituti d’imposta, allora è richiesto entro lo stesso termine il pagamento delle ritenute del 4%, sempre in riferimento allo scorso mese di marzo e soprattutto a quei corrispettivi che sono stati corrisposti per contratti di appalto e interventi di manutenzione. I codici tributo per l’F24 sono due, vale a dire il 1019 (soggetti Irpef) e il 1020 (soggetti Ires). Infine, sono chiamate allo stesso versamento anche le imprese di assicurazione, le quali devono aver cura di ricordare il codice 1680, ovvero quello relativo ai capitali per le assicurazioni sulla vita.
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