Sono rimaste due settimane a disposizione per tutti quei soggetti che sono soliti corrispondere dei redditi da pensione con un importo che non sia superiore al limite dei 18mila euro l’anno: il novero in questione, per il quale è appunto prevista la scadenza fiscale del prossimo 16 aprile, ricomprende gli enti e gli organismi pubblici, ma anche le amministrazioni centrali dello Stato. In pratica, ad essi viene espressamente richiesto di pagare la rata delle imposte che sono dovute in sede di conguaglio alla fine di ogni anno, oltre a una rata che si riferisce al canone della Rai, un versamento quest’ultimo che viene effettuato per conto di quei pensionati che hanno presentato la richiesta in questione entro lo scorso 15 novembre. Come si procede esattamente a questa operazione?

Anzitutto, gli enti pubblici che sono a vario titolo coinvolti devono sfruttare un modello tributario ben preciso, ovvero l’F24 EP (le due lettere identificano proprio gli enti pubblici) e per la compilazione corretta la nostra amministrazione finanziaria ha già da tempo messo a disposizione degli appositi codici tributo; si tratta, nello specifico, del codice 111E, il quale si riferisce alle ritenute da versare sul conguaglio realizzato nei primi due anni dell’anno successivo, e del codice 393E, quello che ricomprende il canone della Rai, più precisamente il pagamento delle somme che sono state trattenute dai soggetti che corrispondono dei redditi da pensione con il vincolo della tesoreria unica.

In aggiunta, non bisogna dimenticare gli altri soggetti che sono soliti erogare questo tipo di pensione mediante il pagamento con il modello F24 in modalità telematica. Anche in questa seconda ipotesi, si può fare affidamento su due codici tributo, vale a dire il 1013 per quel che riguarda le ritenute relative al conguaglio effettuato sempre nei primi due mesi dell’anno successivo, e il 3935 per le somme trattenute dai soggetti che corrispondono i redditi pensionistici.