Anche le aziende che sono attive nel settore primario avranno la possibilità di beneficiare di una contribuzione ben precisa per quel che concerne la manodopera che è stata occupata nel corso di quest’anno; l’importo preciso è stato fissato in 44,7365 punti percentuali, con un aumento che è stato dovuto a un motivo ben preciso, vale a dire uno dei tanti provvedimenti relativi all’armonizzazione dei regimi previdenziali, grazie all’intervento dell’articolo 3 del decreto 146 del 1997 (“Disposizioni in materia contributiva”). Questo stesso articolo ha introdotto una aliquota che è riservata proprio al fondo pensioni per gli operai del comparto agricolo, con un incremento a cadenza annuale, fino a quanto non è stato raggiunto uno 0,70% complessivo.

Visto che, comunque, i lavoratori dipendenti coinvolti hanno già raggiunto da tempo la loro aliquota dal punto di vista contributivo, quindi l’aumento non può che riferirsi a quella quota che va posta a carico dei datori di lavoro. Quest’ultima non è altro che lo 0,2% dello 0,7% già visto in precedenza, ragione per la quale la percentuale è stata innalzata fino al 27,59%. Tra l’altro, l’Inps ha anche provveduto a ricordare con una apposita circolare quali sono le agevolazioni che sono previste proprio per l’agricoltura.

Per quel che concerne, poi, la quota relativa all’Inail, in questo caso gli infortuni sul lavoro beneficiano dal 2002 di una aliquota pari al 13,2435%, ancora invariata al giorno d’oggi. Gli sgravi non sono stati interessati invece da nessun tipo di novità; in effetti, la legge di stabilità dello scorso anno ha di fatto sancito una proroga temporale per quel che concerne le agevolazioni dell’anno precedente, in particolare per quelle aziende che si trovano in territori di montagna svantaggiati (ad esempio le aree ricomprese nella ex Cassa del Mezzogiorno). La riduzione fino a luglio sarà dunque del 75%, mentre scenderà al 70% dal 1° agosto del 2012 con riferimento ai contributi dovuti dai datori.