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Le novità del modello 770 mensile

La gradualità temporale più ampia è una delle novità di rilievo del modello 770 di quest’anno: la trasmissione mensile di questo documento fiscale così importante, indirizzato ai sostituti d’imposta del nostro paese prevede infatti una nuova tempistica, sempre e comunque attraverso le consuete reti telematiche. In realtà, questa novità così corposa sarebbe già dovuta intervenire nel corso del 2011, come prevedeva espressamente un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, ma lo scorso anno è stato sfruttato solamente per la sperimentazione, mentre il 2012 è diventato sin da subito l’anno dell’operatività piena ed effettiva per quel che concerne il sistema di trasmissione a cadenza mensile. Che cosa cambierà in buona sostanza? I datori di lavoro sono stati abituati fino a questo momento a inviare il 770 direttamente alla nostra amministrazione finanziaria, avendo cura di inserire nel modello tutte le informazioni relative ai dipendenti una volta all’anno.

L’adempimento diventerà ora più frequente e dovrà avvenire necessariamente ogni mese, un po’ come succede in relazione alle contribuzioni destinate all’Inps. Si parla comunque di questo cambiamento almeno da qualche anno, quindi i contribuenti coinvolti non saranno rimasti stupiti dall’introduzione a cui si sta facendo riferimento. Le due tipologie sono sempre le medesime.

Anzitutto, si potrà avere a che fare con il modello semplificato, vale a dire quello sfruttato da sostituti come le amministrazioni statali, in modo da porre in essere la comunicazione dei dati tributari dei contribuenti, prendendo anche in esame i redditi da lavoro dipendente e quelli assimilati e le indennità di fine rapporto. L’alternativa è quella del modello ordinario: in questo caso, l’utilizzo spetta anche agli intermediari e gli altri soggetti sono soliti intervenire in operazioni rilevanti dal punto di vista fiscale, in particolare quei soggetti che hanno l’obbligo di rendere pubblici i dati relativi alla ritenute effettuate sui dividendi e sui proventi da partecipazioni azionarie, una distinzione che bisogna sempre ricordare.

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