L’importo che è destinato alle mamme che non hanno un lavoro, italiane, ma anche di nazionalità comunitaria o anche in possesso di un’apposita carta di soggiorno, sarà pari quest’anno a 324,79 euro: si tratta dell’assegno mensile che verrà erogato in favore di queste donne per gestire nel migliore dei modi le nascite dei loro figli, oltre ai cosiddetti affidamenti preadottivi e le adozioni senza alcun affidamento. Come stabilito ieri dalla Presidenza del Consiglio, più precisamente da Dipartimento per le Politiche della Famiglia, l’ammontare è esattamente quello appena menzionato, il quale risulta in modo chiaro e inequivocabile dalla Gazzetta Ufficiale e in base a quanto si può calcolare dalle rivalutazioni poste in essere dall’Istat. L’assegno in questione, inoltre, sarà corrisposto nei confronti di quelle famiglie che sono composte da tre componenti e che presentano un reddito Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore alla soglia di 33.857 euro.
Le indennità di maternità saranno comunque previste nel dettaglio. Tutto dipende dall’indice Istat, appunto, il quale è risultato pari al 2,7% giusto un mese fa. Lo stesso comunicato in Gazzetta, tra l’altro, precisa come l’assegno mensile destinato al nucleo familiare e da corrispondere agli aventi diritto per il 2012 sia stato fissato in 135,43 euro, nel caso in cui dovesse spettare nella misura intera. Il valore dell’Isee scende in tal caso fino a 24.377,39 euro, con i nuclei stessi che vengono considerati in base a una diversa composizione, ma pur sempre sfruttando la scala di equivalenza.
Tornando invece a parlare delle mamme non lavoratrici, c’è da dire che il testo normativo di riferimento in questa ipotesi è il Decreto legislativo 151 del 2001: si tratta del cosiddetto “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, il cui articolo 74 prevede proprio le modalità con cui stabilire gli assegni, i quali sono erogati dall’ufficio competente dell’Inps.
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