Mancano appena due giorni a una delle scadenze fiscali di riferimento per quel che concerne le associazioni sportive dilettantistiche: c’è infatti tempo fino al prossimo 15 febbraio per queste ultime, oltre alle associazioni senza scopo di lucro e alle cosiddette pro-loco, per annotare i loro corrispettivi in un’unica registrazione. Il riferimento in questione va a quegli enti che hanno deciso di optare per l’applicazione di specifiche agevolazioni. Di cosa si tratta esattamente? Tali benefici sono quelli previsti dalla Legge 398 del 1991 (“Disposizioni tributarie relative alle associazioni sportive dilettantistiche”): nello specifico, le associazioni appena menzionate hanno l’obbligo di annotare il totale esatto di quei corrispettivi e degli altri proventi economici che sono stati ottenuti nell’ambito dell’attività commerciale realizzata nel mese precedente, quindi lo scorso gennaio.
Esiste un apposito registro per queste operazioni, oltre a un decreto ministeriale, quello reso pubblico dal Ministero delle Finanze l’11 febbraio del 1997 in merito al modello di prospetto. Come è espressamente previsto dalla legge, gli enti e le relative sezioni che non hanno scopo di lucro, non devono aver conseguito dalle loro attività commerciali dei proventi che siano di ammontare superiore ai 250mila euro; in questo caso, infatti, è possibile accedere all’applicazione dell’Imposta sul Valore Aggiunto, dell’Imposta sul Reddito delle Persone Giuridiche (Irpeg) e dell’Imposta locale sui redditi.
L’opzione appena descritta viene ad essere esercitata attraverso una opportuna comunicazione tramite lettera raccomandata, la quale va inviata all’ufficio dell’Iva. Nell’ipotesi in cui, poi, i soggetti siano esonerati da queste disposizioni, devono avere cura di annotare nella distinta di incasso o nella dichiarazione di incasso che è prevista, qualsiasi tipo di provento che è stato conseguito nell’esercizio delle attività commerciali. Infine, occorre ricordare un ulteriore elemento tributario di rilievo, ovvero il fatto che le cessioni dei diritti alle prestazioni sportive degli atleti che sono posti in essere dalle associazioni dilettantistiche vengono soggette all’Imposta sul Valore Aggiunto, con l’aliquota che è fissata al 9%.
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