La giornata odierna va monitorata con la massima attenzione dal punto di vista fiscale, in quanto si tratta di un appuntamento molto importante per alcuni contribuenti: è fissata per oggi, infatti, la scadenza relativa al canone di concessione sugli apparecchi da intrattenimento. A dire la verità, il termine temporale in questione era fissato per il 22 gennaio, ma non poteva essere preso in considerazione visto che si è trattato di un giorno festivo. Che cosa viene richiesto esattamente in questo caso? In pratica, tutti quei soggetti che sono concessionari della rete telematica devono provvedere al versamento di tale canone, il quale va a riferirsi al quinto periodo contabile dell’anno in corso: nello specifico, si tratta dei due mesi di novembre e dicembre, per i quali è richiesta la solita procedura, vale a dire il pagamento delle somme richieste mediante il modello F24 Accise.

In effetti, non bisogna dimenticare che è stata proprio l’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato (Aams) a rilasciare il nullaosta agli stessi esercenti di cui si sta parlando, con particolare riferimento agli apparecchi e ai congegni di divertimento. Tra l’altro, bisogna anche prestare attenzione agli eventuali ritardi del canone e alle vincite che non sono state riscosse, i quali fanno maturare degli interessi. Il testo normativo di base è piuttosto datato, ovvero il Regio Decreto 733 del 1931, il cosiddetto “Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”: più precisamente, il sesto comma dell’articolo 110 è molto chiaro in questo senso.

Secondo quanto si può leggere da questo decreto, gli apparecchi e i congegni elettronici (automatici o meno) sono quelli che vengono attivati mediante l’introduzione di una moneta metallica e in cui l’abilità è sostanzialmente determinante rispetto all’elemento aleatorio. Inoltre, il costo di ogni singola partita non deve superare i cinquanta centesimi di euro, con una durata non inferiore ai dieci secondi e la distribuzione in denaro delle vincite.