Stanno finalmente giungendo a galla maggiori dettagli sul programma europeo Fiscus, relativo al periodo 2014 – 2020, che la Commissione Europea ha licenziato al fine di migliorare la cooperazione tra le amministrazioni fiscali e doganali nazionali, attraverso il principale strumento della formazione e della condivisione dei dati e delle best practice.
Ad annunciare il varo del programma è uno stesso comunicato della Commissione, dal quale si evince che solamente l’applicazione di una normativa fiscale e doganale europea, in maniera coerente in tutti i Paesi UE, potrà ridurre al minimo i rischi di interpretazioni e di pratiche divergenti, e incentivare e migliorare il contrasto alle frodi in materia fiscale e doganale, l’evasione fiscale, il commercio di prodotti contraffatti nel vecchio Continente.
Oltre che i macro sistemi, Bruxelles sembra essere convinta che l’introduzione delle normative all’interno del programma Fiscus permetterà la generazione di evidenti vantaggi anche per le piccole e medie imprese, che avranno a disposizione procedure fiscali e doganali più semplici, con agevolazione dell’attività transfrontaliera e un’applicazione più uniforme delle norme, in grado di assicurare un contesto equo.
I prodotti importati al di fuori dei confini comunitari dovrebbero infatti essere più sicuri e maggiori fondi saranno resi disponibili per i servizi pubblici. In questi termini, Fiscus potrebbe concretamente porre le basi per i primi passi dell’implementazione di un sistema fiscale davvero omogeneo, che possa abbattere le differenze esistenti tra le varie normative nazionali.
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