Secondo una nuova recentissima rilevazione, la pressione fiscale italiana avrebbe appena tagliato un nuovo, poco invidiabile record e si appresterebbe a siglare nuovi gradini proprio a causa della manovra approvata dal Consiglio dei Ministri.
La pressione fiscale italiana, pari al 41,6%, dovrebbe pertanto rispettare il cattivo auspicio del rialzo al 42,7% stimato dal precedente governo per la fine dell’anno, ponendo inoltre le basi per un nuovo rialzo, che sarà influenzato in maniera prioritaria dai 30 miliardi di euro della nuova manovra, due terzi della quale riguardante la leva fiscale, assunta come strumento fondamentale per ottenere il pareggio di bilancio nei tempi promessi.
Secondo alcune stime, la manovra potrebbe influenzare la pressione fiscale italiana di circa 1,8 punti percentuali, permettendo pertanto al peso del Fisco sulle tasche degli italiani di poter arrivare al record di 44,5 punti percentuali, che porrebbe l’Italia quale indiscusso (e poco invidiato) leader in questa speciale classifica dei cittadini più tartassati del vecchio Continente.
La strada per ridurre la pressione fiscale, a questo punto, non può che concentrarsi sull’emersione di quanto sommerso. Secondo la Guardia di Finanza, i redditi non dichiarati al fisco hanno già raggiunto e superato la circa di 50 miliardi di euro (cioè, in un solo anno, un valore ben superiore alla manovra Monti), e continua a consolidarsi in aumento rispetto agli anni precedenti. Un bacino in “nero” da cui attingere, cercando in tal modo di allentare la morsa del Fisco sui portafogli dei cittadini onesi.
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